Creare un post virale su Facebook, la morte dei vip

Ogni giorno muore un vip su Facebook, personaggi famosi che passano a miglior vita al solo scopo di creare un post virale, condivisibile, cliccabile.

vip-morte-facebook

Ma perchè devono per forza far morire un vip o personaggio famoso?

Semplice. Perchè si crea una sorta di “Mammamia! Fammelo dire a tutti” e si! Siamo strani. Vogliamo essere i primi a dire ai nostri amici che il loro cantante preferito è passato a miglior vita.

Perchè lo fanno e perchè usano la tragedia!

Cercherò di analizzare il fenomeno sociale per cercare di trarne vantaggio e buttare le basi per farti capire come creare un post virale sulla tua pagina aziendale, evento etc, ovviamente lasciando i vip vivi e vegeti e senza dare notizie false e anzi, passibili di denuncia o lapidazione mediatica.

Lo fanno perchè:

  1. La morte è già di per se un qualcosa che crea paura, sensazioni forti, shock, attira l’attenzione come nessun’altra cosa.
  2. I vip sono personaggi importanti, che conosciamo tutti, sappiamo subito di cosa si parla e soprattutto ci siamo legati quasi affettivamente, fanno parte delle nostre giornate.
  3. Si crea curiosità e click sul link: clicchiamo sul post solo per vedere se è vero e se è vero vogliamo saperne di più, come è successo, dove, quando e perchè, “chi” , in questo caso lo sappiamo già! Scattano le famose 5 “W” : When, What, Where, Why, Who.
  4. Si crea condivisione: ci crediamo a prescindere a volte e visto l’importanza dello scoop vogliamo farlo sapere a tutti, prima di tutti.
  5. Si crea la voglia spontanea di commentare per capirci qualcosa e/o comunque di leggere i commenti al post, o ancora, di commentare per maledire chi ha scritto la fesseria!
  6. Si creano in sostanza tutte quelle occasioni che fanno diventare il post virale e importante per Facebook stesso che ce lo ripropone in home e per gli stessi amici e utenti.
  7. Si vede subito. Nella home ci colpisce al volo la faccia del vip, lo riconosciamo subito e se leggiamo “Addio Antonella Clerici ” oppure ” Grave incidente per Mannarino ” ci salta subito all’occhio e facciamo le operazioni di cui sopra.

Quindi un post virale, visto da molte persone, cliccato e reindirizzato ad una pagina piena di pubblicità significa guadagno per l’impostore, visibilità del proprio sito e click sulle sue pubblicità, quindi guadagno economico, ancora.

Lo fanno perchè attirano molte persone sui propri siti e guadagnano ad ogni click degli utenti che una volta sul sito smanettano con le pubblicità attratti da banner lampeggianti o comunque attraenti.

I Contro:

Sono molti ma mi limito a dirtene qualcuno:

  1. L’impostore, il sito e lo stesso post fa percere credibilità agli autori e al sito stesso: ma tanto a loro non interessa, oggi ne perdono 1000, domani beccano altre 10.000 di persone che ci cascano, aprono e cliccano.
  2. L’impostore e la sua pagina perdono amici e Mi Piace se troppo ripetitivi e buoni a sparare solo fesserie.
  3. Sono passibili di denunce, emarginazioni mediatiche da Facebook e se casomai appare la loro vera faccia, nome e cognome da qualche parte perdono consensi anche nella società reale.
  4. Insomma non si fa!

Però funzionano, possiamo sfruttare la loro tattica e imparare qualcosa?

Certo. Non possiamo negare che i post truffaldini funzionano, vengono condivisi, fanno like, commenti e click, insomma portano gente sulle pagine esterne con gli annunci pubblicitari che fanno guadagnare.

Quindi come dovrebbe essere il nostro post per essere virale in base a questo modello? Ma restare nella legalità e trasparenza senza dare false notizie?

Questa parte interesserà solo a chi ha un sito con delle pubblicità Adsense e company, chi vende prodotti sul proprio ecommerce, chi vuole ottenere Mi Piace sulle pagine Facebook o comunque dare visibilità ai suoi prodotti e servizi. Insomma a chi lavora, guadagna o si pubblicizza online.

Come dovrà essere il nostro post virale?

Dovrà suscitare emozioni:

Più belle che brutte o preoccupanti. Andiamo sul divertente, passionale o sul suscitare curiosità. Mettiamo il caso di voler far arrivare pubblico sulla nostra pagina web, come questa che stai leggendo.

Nell’immagine ho messo una grafica colorata, bella da vedere ( spero :-) ) con un bel testo che crea aspettative e risposte al problema. Dovrebbe essere ben visibile sulle home dei Feusbucchiani!

Emozione suscitata: Colori piacevoli, domanda che crea curiosità per chi non conosce il problema, aspettativa di una risposta una volta cliccata.

Dovrà essere curioso e simpatico:

Per esempio ho usato la scritta “Ecco perchè i vip muoiono su Facebook” uno si chiederà: ma che vuol dire muoiono su facebook, fammi vedere, ci clicco sopra…sembra simpatica. Per renderlo serioso avrei potuto scrivere ” Post che informano sulla morte dei vip: perchè lo fanno ” o ancora ” Notizie false su facebook, morte vip, vediamo percè  ” etc… insomma il linguaggio è importantissimo, non dico che ho fatto benissimo ma è giusto per farti capire come dovrebbe funzionare la cosa.

Magari sarebbe stata più simpatica se avessi scritto: “E’ morta di nuovo la Clerici! ma quante vite ha?” però…pazienza ehehe.

Ho usato uno stile vignetta, cuoriosa, in stile quasi troll face se vuoi, insomma non la solita foto o immagine scaricata dal web. Vabbè, tranne la lapide :-)

Dovrà informare subito, dare una risposta:

Nel mio caso ti sto dicendo già dall’immagine che leggerai perchè fanno morire i vip su facebook.

Dovrà suscitare le 5 domande: chi, come, cosa, quando e perchè:

Forse questo post non è proprio l’esempio adatto ma vediamo se ci rientra: Chi, di chi si parla: dei vip, Come, come muoiono?: nelle maniere più assurde, Cosa: la morte dei vip, Quando: molto spesso sulla home di facebook, Perchè: perchè li fanno morire? Per guadagnare con post virali.

So che magari non sei daccordo con queste “5 W” forzate ma per cambiare esempio potremmo dire…

Mettiamo il caso di voler promuovere un paio di stivali da donna, appena arrivati nel nostro negozio tramite un post virale.

La frase potrebbe essere… ( non uccidermi, eh la butto li… ) Una donna che indossa gli stivali è sicura di se! Condividi? Montato con una grafica il tutto apparirebbe così:

post-virale-facebook-negozio-scarpe

Da notare il loghetto dell’ipotetico negozio: Zampa Shoes e la frase mezza nascosta che invita al click sul post che porterà logicamente alla pagina dove sarà possibile acquistare online gli stivali in foto ( click che comunque faranno sullo stivale se piacerà! ). Questa grafica spinge più alla condivisione sul proprio diario da parte delle donne. O almeno dovrebbe farlo, insomma noi ci proviamo! :-) magari il giorno che capiremo le donne lo sapremmo con certezza ma…. chissà se verrà prima quel giorno dell’apocalisse! Eheheheh perdonatemi fanciulle!

Dovrebbe spingere poi a:

  1. Chiedersi: è vera sta cosa della sicurezza in se? Fammi vedere i commenti o fammi rispondere a sto imbecille!
  2. Osservare bene e notare il logo che resta impresso.
  3. Mettere mi piace alla pagina nella speranza di ricevere altre curiosità
  4. Chiedersi: Perchè la donna dovrebbe essere sicura di se se mette uno stivale?
  5. Come può essere sicura di se? Fammi approfondire, magari se ci clicco…

Insomma credo che il concetto sia chiaro: Solleticare la curiosità, l’appartenenza a qualcosa, la simpatia dell’immagine, la vista di un bel prodotto etc..

Per essere virale e condivisibile un post deve far scattare qualche molla nella testa, altrimenti sarà solo il solito post che non dice nulla o augura solo buon giorno e buona notte.

Insomma, non cadere nella semplicità di sparare stupidagini pur di essere visto da tutti. Potresti perdere molti clienti e credibilità che al giorno d’oggi sono preziosissimi come non mai!

La pensi come me? Hai consigli o critiche da fare? Commenta!













Torna in alto